Oche e anatre
Chi sono?
Anatre e oche sono gli unici animali d'allevamento che possiamo osservare facilmente anche in libertà, perché ne esistono ancora di selvatici, sia in natura che nei parchi cittadini.
In natura esistono quasi 150 specie di anatre, oche, cigni, ed hanno molti tratti in comune. Hanno zampe palmate adatte a nuotare, collo lungo, becco con una sorta di lamine che servono da "filtro", hanno le piume impermeabili sopra, e uno strato di piume isolanti sotto. I piccoli lasciano il nido subito dopo la schiusa delle uova e dopo poche ore sono già in grado di nuotare e nutrirsi da soli.
Le anatre domestiche sono animali pacifici che non combattono mai tra loro, nemmeno con le anatre selvatiche. Sia le anatre e le oche domestiche, sia quelle selvatiche, amano vivere in grandi comunità, come molte altre specie di volatili. Comunicano tra loro per far sapere agli altri membri del gruppo i pericoli imminenti: una volpe, o altri predatori.
Cigni e oche sono i volatili che sono in grado di volare più in alto: scalatori del monte Everest hanno visto delle oche selvatiche volare a un'altezza di 9500 metri, mentre gli umani già a 6000 metri collassano e a 7000 metri rischiano la morte.
« Anatre e oche sono uccelli acquatici; tutta la loro esistenza si svolge attorno a grandi masse d'acqua. Immaginate di essere privati della gioia di nuotare, immergervi o correre attorno a uno stagno o a un lago. [...] E immaginate come ci si sente vedendo i propri cugini selvatici volare e capendo che non ci si può unire a loro, anche se si percepisce lo stesso istinto naturale a partire. [Masson] »
Storie e aneddoti
« Le anatre possono sviluppare amicizie profonde e durevoli, anche con specie diverse, senza bisogno di imprinting. Un maschio di anatra muta, per esempio, è stato molto legato a una gallina di nome Hetty. Quando Hetty era anziana e cominciava a perdere vitalità, le attenzioni dell'amico erano davvero commoventi. Nei suoi ultimi due giorni di vita, le è sempre rimasto accanto. Restavano insieme nel pollaio, rifiutandosi di uscire. [Masson] »
Racconta Lorenzo, della provincia di Alessandria:
«
Protagoniste di questa storia furono l'Oca Geltrude ed un'anatra muta, che
fino a quella notte avevano in comune solo il fatto di
vivere insieme.
Una sera come altre, eravamo già tutti a riposare, ma
chissà perché non crollai come al solito appena appoggiata
la testa sul cuscino...
Passarono pochi minuti e sentii Geltrude fare il suo
inconfondibile verso... era meglio dei cani, per la guardia!
D'istinto corsi giù, con in mano una torcia elettrica, ed
eccomi da lei.
Geltrude mi venne incontro, proprio come fa di solito un
cane che vede il suo amico umano tornare a casa.
Mi sembrava tutto a posto, anche l'anatra c'era, ma si
nascondeva dietro l'oca... e questo mi lasciò perplesso,
visto che non avevano mai "viaggiato" una accanto
all'altra.
Allora puntai la torcia verso l'anatra, e qui l'amara
sorpresa... sul suo collo si vedeva chiaramente il morso di
un animale.
Dai piccoli fori usciva una goccia di sangue, evidentemente
le urla di Geltrude ed il mio arrivo avevano fatto
desistere l'aggressore.
La ferita fortunatamente era solo superficiale, l'anatra
non ebbe nessuna conseguenza, spavento a parte.
Ma da quella notte lei e Geltrude furono inseparabili!
Dove andava l'oca andava anche l'anatra, e così fu fino a
quando morì per prima l'anatra, di morte naturale
ovviamente.
Ma ricorderò sempre quella notte, e soprattutto la
riconoscenza che l'anatra dimostrò alla sua amica fino alla
fine.
Viaggiarono sempre insieme, era incredibile vederle accanto
in ogni luogo e momento della giornata.
Credo che l'anatra si fosse resa conto che se non fosse stato per la sua nuova amica che aveva iniziato a starnazzare, per lei non ci sarebbe stato scampo.
Una dimostrazione di riconoscenza e affetto che difficilmente
ho avuto la fortuna di rivedere fra gli umani.
Mitica Geltrude, era troppo bello guardarla mentre si
"imbambolava" a seguire con i suoi occhietti azzurri gli
aerei volare nel cielo, e quando pure lei se n'è andata
due anni fa, mi è dispiaciuto, non poco.
»
Racconta Susanna, della provincia di Roma:
« Io ho avuto anatre e oche, e l'amicizia che stringono tra loro è molto profonda. Avevo un'oca muta di nome Malox che era fidanzato con un'anatra di nome Oky. Erano molto legati e Malox non faceva avvicinare nessuno, era aggressivo e territoriale. Quando Oky è morta, lui non si è più mosso, ha smesso di mangiare e di bere, si faceva prendere e neanche la vicinanza di altre anatre o galline lo confortava. Si è lasciato morire perchè Oky non c'era più. »
Troviamo questa storia commovente nel libro di Masson:
« William Henry Hudson, uno dei più grandi studiosi di ornitologia, racconta la storia di un uomo che aveva visto una coppia di oche in una regione selvaggia a sud di Buenos Aires poco dopo che gli stormi avevano iniziato la migrazione verso sud. "La femmina camminava con passo fermo verso sud, mentre il maschio, in piena agitazione e chiamandola a gran voce di tanto in tanto, camminava davanti a lei e continuava a voltarsi a guardare e chiamare la compagna". Poi il maschio prendeva il volo e guardava ancora dietro di sé per controllare se la compagna lo seguiva. Purtroppo lei non poteva: aveva un'ala spezzata. Era partita per il lungo viaggio verso le isola Falkland a piedi. Lui non voleva lasciarla, così, dopo qualche centinaio di metri, atterrava e l'aspettava. Volava un po' in avanti per mostrarle la strada, poi ritornava "di continuo, chiamandola con i gridi più furiosi e penetranti, insistendo perché spiegasse le ali e volasse con lui verso la loro casa lontana". [Masson] »
Filmati
Mamma anatra con gli anatroccoli
Vuoi salvarli?
Questi animali, così simpatici e bellissimi, che ci fanno tenerezza quando li vediamo in un parco, nella realtà degli allevamenti di oggi vivono in condizioni penose, così lontane dal loro ambiente naturale (l'acqua di un laghetto o stagno) da essere in uno stato di sofferenza continua. Spesso subiscono ulteriori torture, come lo spiumaggio o l'ingozzatura forzata. E alla fine vengono sempre ammazzati in modo cruento. Nei prossimi paragrafi spiegheremo come vivono e come muoiono queste creature. Ma ricorda che...
La differenza sei TU!
Se vuoi salvare questi animali il modo migliore è... smettere di mangiarli!
Non mangiare loro e i loro prodotti (come il paté de foie gras), non usare le loro piume in piumini o giacconi. Questo ti permetterà di salvare innumerevoli vite innocenti e anche... migliora notevolmente la tua salute!
E' facile, ecco come fare: Salva questi animali!
Come vivono nella realtà...
Come per galline e polli, anche anatre o oche vengono allevate in allevamenti intensivi per la loro carne e per le loro uova, ma anche per il piumino e per il "paté de foie gras".
Le anatre, in natura, sono animali veloci nella corsa, nel nuoto, nel volo, mentre negli allevamenti vengono ingrassate così tanto che riescono appena a camminare e soffrono di malattie alle zampe. Non hanno a disposizione acqua, che è invece il loro ambiente naturale. Hanno bisogno di acqua per pulirsi le piume e gli occhi (quando immergono la testa non è solo per cercare cibo, ma spesso semplicemente per pulirsi gli occhi), e non potendolo fare sono sempre sporche e sviluppano dolorose malattie agli occhi.
Le condizioni negli allevamenti per la produzione di "paté de foie gras" sono ancora peggiori. Le oche (ma spesso anche le anatre) vengono alimentate forzatamente, in modo cruento. Si usano metodi meccanizzati costituiti da un tubo metallico che viene introdotto nell'esofago degli animali e pompa nel loro stomaco un pastone di mais, sale, grasso, per tre volte al giorno; dopo i primi dodici giorni, il "pasto" forzato viene introdotto ogni 3 ore, anche di notte. Il fegato si ammala e si ingrossa, diventando 10 volte la sua dimensione normale. Da questo fegato, malato e gonfio, si ricava il famoso paté. Nel mondo, più di venticinque milioni di anatre e oche vengono sottoposte a questa tortura ogni anno.
Per quanto riguarda la produzione di piumino per l'imbottitura di giacconi e copriletti, in molti paesi (in Europa, in Ungheria, in Israele) le oche vengono spiumate da vive.
E' noto ed ammesso dai veterinari che si tratta di una pratica che fa soffrire gli animali, eppure la si continua a fare lo stesso. La metà delle piume "prodotte" nel mondo proviene da animali spiumati vivi, in allevamenti grandi o piccoli. Ad esempio negli allevamenti intensivi ungheresi, le oche vengono appese a testa in giù e spiumate vive per 2-3 volte l'anno, per finire poi la loro vita in un macello o in uno stabilimento di produzione del paté de foie gras.
... e come muoiono nella realtà
Il destino che tocca ad anatre e oche al momento della macellazione, è lo stesso già raccontato per polli e galline.
Quando è ora di andare al macello, questi poveri animali sono inscatolati in malo modo in gabbie in cui sono così stretti che non riescono nemmeno a respirare, le gabbie sono messe l'una sopra l'altra, così che gli escrementi degli animali nelle gabbie che stanno più in alto finiscono addosso a quelli che stanno sotto, e poi inizia il calvario del viaggio.
Una volta giunti al macello, gli animali vengono appesi a testa in giù ai ganci metallici della "catena di smontaggio", terrorizzati e sofferenti. Se i lavoratori del macello hanno pietà e intendono seguire le norme, vengono poi storditi con ossido di carbonio, altrimenti vengono direttamente sgozzati a vivo.
Guarda come sono costretti a vivere e morire
Filmato: la violenza su oche e anatre per la produzione di paté de foie gras
Salvali...
Dipende solo da te.